Il deputato della Regione Sicilia Antonio De Luca (M5S) ha proposto di coltivare la cannabis medica in Sicilia. Vediamo perché.
A gennaio 2020, la Regione Sicilia aveva approvato la rimborsabilità per i pazienti che usano la cannabis medica. Questo ha creato un aumento delle richieste di terapie a base di cannabis.
Per questo motivo, il deputato regionale Antonio De Luca del M5S ha proposto di coltivare la cannabis medica in Sicilia.
Con una mozione inviata all’Assemblea regionale siciliana (Ars), De Luca chiede che la Regione si faccia autorizzare dal Ministero della Salute e dall’Aifa, in modo “da inserire la regione in un importante segmento produttivo e dare risposte immediate a tanti cittadini bisognosi di cure”.
Superare il monopolio di Stato
De Luca ricorda che la cannabis medica può essere prodotta solo dallo stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. “A fare uso terapeutico di medicinali aventi come base principi estratti dalla cannabis, in Italia, sono circa 30mila persone, per un fabbisogno di una tonnellata l’anno, solo in minima parte soddisfatta dalle coltivazioni nazionali, tanto che la maggior parte viene importata da altri Paesi, con lunghi tempi di attesa. Inoltre – continua De Luca – la domanda è crescente: le previsioni per il 2022 e 2025 prospettano un fabbisogno tre-quattro superiore a quello attuale”.
Soddisfare il fabbisogno dei pazienti
Risparmio economico e creazione di posti di lavoro
Antonio De Luca infine fa anche un ragionamento economico. “Se le quantità necessarie a soddisfare il fabbisogno nazionale fossero prodotte interamente in Italia, lo Stato risparmierebbe ingenti risorse, ma soprattutto eliminerebbe i tempi di approvvigionamento, atteso che oggi i pazienti, quando si esauriscono le risorse interne, sono costretti ad attendere mesi prima di avere un farmaco. A ciò si aggiungerebbe anche la creazione di decine e decine di nuovi posti di lavoro”.
Per correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]